Cerca un cane

23 March 2006

elezioni

Se siete ancora indecisi sul da farsi (anche se ho molti dubbi che voi lo siate) provate a vedere a chi siete più vicino, magari scoprite che non siete poi così convinti...

src="http://www.voisietequi.it/images/banner_105x105.png" alt="Elezioni 2006. Io sono qui. E tu dove sei?">

18 March 2006

Silvio, c'è sempre da imparare...




L’eccentrico presidente Niyazov , Faraone del III millennio

Tutti i capricci del «Padre dei turkmeni»

L’ultima trovata: creare un'enorme foresta di cipressi per rinfrescare il deserto. Le sue «trovate» sono legge

ASHGABAT (TURKMENISTAN) – I suoi desideri sono legge. Per cui prepariamoci a veder spuntare nelle steppe semidesertiche che circondano Ashgabat, capitale di un Turkmenistan in bilico tra modernità, tradizione islamica e nostalgia sovietica, una foresta di cipressi estesa per circa mille chilometri quadrati (più o meno tanti quanti ne occupa la provincia di Imperia). La vuole il presidente del Paese centroasiatico, Separmurat Niyazov, e i suoi desideri diventano realtà.

MODERNO FARAONE – Niyazov era presidente turkmeno già prima dell’affrancamento del suo Paese da Mosca; dopo, ne è divenuto progressivamente un padre-padrone: nel 1999, dopo un plebiscito, fu «costretto» ad accettare la presidenza perpetua. I suoi poteri sono divenuti superiori, gradualmente, persino a quelli di alcuni monarchi assoluti. Tant’è che, all’appellativo di presidente, Niyazov preferisce quello di «Turkmenbashi», cioè «Padre e Guida dei turkmeni». Se Niyazov ha una pensata, il servile Parlamento turkmeno viene riunito per avallarla senza batter ciglio. L’ultima trovata, appunto, la creazione di una foresta di cipressi per mitigare il clima torrido della capitale. Si chiamerà «Foresta millenaria», nome fin troppo originale, visto che è già tanto che non sia stata chiamata «Turkmenbashi», come numerose scuole, aeroporti e persino un meteorite caduto nel 1999 presso il confine con l’Uzbekistan. Mitigare l’arido clima turkmeno è una sorta di chiodo fisso per Niyazov: nel 2001 avviò i lavori per la creazione di un colossale lago artificiale in pieno deserto del Karakum; nel settembre 2005, invece, annunciò l’inizio della costruzione, sempre in pieno deserto, di uno zoo in grado di ospitare 300 specie di animali, pinguini compresi: in entrambi i casi «lavori in corso».
LA DIVINIZZAZIONE – Niyazov fornisce un ricchissimo campionario di iniziative bizzarre, quasi tutte volte a rafforzare il culto della propria personalità. Il Turkmenistan è letteralmente disseminato di statue che raffigurano Turkmenbashi o i suoi familiari: presso il palazzo presidenziale ad Ashgabat ce n’è una di Niyazov alta 12 metri, rivestita d’oro e capace di ruotare per seguire il sole. Forse è stata fatta col metallo risparmiato dagli odontotecnici locali, che su decreto presidenziale non possono più impiantare capsule del biondo metallo nelle bocche dei clienti. Il volto di Niyazov campeggia anche su manifesti, banconote, bottiglie di vodka, scatole di tè, boccette di dopobarba. Emblematica la sua riforma del calendario: i nomi dei mesi tradizionali sono stati sostituiti da quelli di eroi, poeti o avvenimenti capitali della storia del popolo turkmeno. E siccome Niyazov si considera al contempo eroe, figlio di eroi, poeta e filosofo, ha pensato bene di ribattezzare gennaio Turkmenbashi, aprile Gurbansoltan (nome di sua madre) e settembre Ruhnama, titolo della sua più grande fatica letteraria
IL RUHNAMA – Il «Ruhnama» (letteralmente «Libro dell’anima») è un corposo testo che contiene il pensiero filosofico di Niyazov e che costituisce anche una sorte di epica del popolo turkmeno. Per legge, nelle moschee deve affiancare il Corano, nelle librerie dev’essere in bella vista, nelle scuole e negli uffici pubblici dev’essere imparato pressoché a memoria. Non mancano le letture del testo alla radio e in tv, e dal 25 agosto 2005 il Ruhnama è persino in orbita attorno alla terra, dopo essere stato lanciato nello spazio a bordo del missile russo «Dniepr». Niyazov tocca in maniera incisiva anche molti aspetti della vita quotidiana dei turkmeni: ha vietato la musica registrata («Il playback uccide la nostra cultura», la spiegazione), il balletto, l’opera, la barba e i capelli lunghi per gli uomini. E ha imposto una tassa di 50 mila dollari agli stranieri non residenti che vogliono sposare una donna turkmena.

IL RE DEL GAS – Turkmenbashi è riuscito a impossessarsi di un potere politico e culturale assoluto; per farlo ha dovuto impadronirsi anche di quello economico, accaparrandosi tutti i proventi derivanti dall’estrazione di petrolio e gas naturale (di cui il Turkmenistan è il quinto produttore mondiale), e schierando il suo Paese su posizioni equidistanti da Mosca e Washington. Sostenuto da finanze enormi, ha letteralmente plagiato gran parte dell’opinione pubblica a suon di propaganda martellante e di iniziative paternalistiche: ha garantito ai turkmeni acqua, gas e luce gratis, benzina a prezzi stracciati e biglietti aerei per voli interni a circa 2 euro. Gratuite anche istruzione, assistenza alle partorienti e ai malati terminali.

IL DESPOTA – Forse Niyazov vincerebbe a mani basse anche elezioni democratiche, ma sia chiaro che stiamo parlando di un vero despota: secondo Reporter senza frontiere, il Turkmenistan è il terzo Stato al mondo con la più limitata libertà di stampa. Gli oppositori politici sono in carcere, in esilio o silenti. Le biblioteche e i teatri rurali sono stati chiusi. E aperture non sono certo in vista: sia Mosca che Washington in qualche modo sperano che Niyazov resti in sella, perché, seppur con pugno di ferro, ha mantenuto stabile un Paese sito in una zona crocevia di gasdotti e oleodotti, persegue il fondamentalismo islamico e all’occorrenza mette a disposizione basi militari nei pressi di zone turbolente come Pakistan e Afghanistan.

Chiunque vinca le elezioni del 9/10 aprile dovrebbe prendere spunto da questo grande uomo, immagino già le nostre città disseminate di statue dorate raffiguranti Silvio o Romano, un bello zoo con i pinguini magari in sardegna, un festivalbar finalmente dal vivo perchè il playback fa male e una bella foresta in una zona da definire. Altro che grandi opere...

17 March 2006

...

LA CURA

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te

05 March 2006

CSI lugano


csilugano
Originally uploaded by durden2k.
Il detective Chicco tutti i venerdi su TSI.
CSI Lugano, il crimine appena oltre confine

uschilà



Guardate che stile, che bestia meravigliosa. Lui è il re del bosco. Il suo grugnito è un soave canto, la voce della verità.
Uschlà re del bosco.

Separati alla nascita




Torna a grande richiesta la rubrica "separati alla nascita". Questa volta il camaleonte di Lugano è paragonato a Gary Sinise, io dico che c'è molta somiglianza tra i due, voi che ne dite?
C.S.I. LUGANO